Saint Seiya Wiki
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Giganti
GM
I giganti nell'immagine dell'Hypermyth da Cosmo Special
Debutto
Informazioni
Divinità Tifone
Echidna
Armatura Adamas
N° di guerrieri 7
Base Santuari dei Giganti nel vulcano Arima (Turchia) e nell'Etna (Italia)
Nemici Cavalieri di Atena
Ranghi
Giganti

Bestie Giganti

« Noi siamo i Giganti! "I figli della Terra che la Dea ha rinchiuso in fondo all'abisso tenebroso, la stirpe degli Dei antichi..." »
(Toante parlando con Seiya nel primo volume del romanzo Gigantomachia, pag. 39)

I Giganti (ギガス Gigas?), sono dei personaggi dell'universo dei Cavalieri dello zodiaco, che appaiono solo nel romanzo I Cavalieri dello zodiaco - Gigantomachia; le loro armature vengono chiamate Adamas (in greco "invincibile" o "duro come il diamante") composte da minerali preziosi, cristalli poliedrici più resistenti dell'oricalco.

Precedentemente la Gigantomachia era stata citata nel l'Hypermyth su Cosmo Special, senza dare però particolari spiegazioni o approfondimenti[1].

Storia[]

I Giganti sono esseri mitologici figli di Gaia che al tempo dei miti si proclamarono figli della Terra e mossero guerra agli dèi: quel conflitto venne chiamato "gigantomachia" e fu una spietata lotta per la sopravvivenza, nella quale vennero uccisi numerosi esseri umani. Per questa caratteristica essa non è ricordata come "Guerra Sacra" dai Cavalieri di Atena, che riuscirono a stento a sconfiggere i Giganti e a rinchiuderli nel baratro tra Gaia e il Tartaro, lanciando poi l'Etna sopra di loro. Soggiogati da un sigillo della dea Atena in una "gabbia sospesa del tempo", essi rimasero imprigionati per migliaia e migliaia di anni. Successivamente si scoprì che era stato il dio Tifone, capo dei Giganti, a imporre il sigillo temporale anche su di loro, in quanto essendo mortali non sarebbero sopravvissuti al tempo in cui egli si sarebbe risvegliato.

Nei tempi moderni essi vennero risvegliati dal Cavaliere Mei, che era stato mandato dal suo maestro Death Mask nell'Etna per recuperare l'armatura della Chioma di Berenice e venne soggiogato dal potere del dio Tifone, capo dei Giganti. I Giganti risvegliatisi dichiararono guerra alla dea Atena e ai suoi Cavalieri, ma vennero poi sconfitti dai Cavalieri di bronzo e uccisi, mentre Tifone venne nuovamente sigillato in una gabbia temporale insieme a Mei.

Descrizione[]

I Giganti sono esseri possenti, alti circa 2,5 metri che seguono il dio Tifone in quanto soggiogati dal timore verso di lui (a differenza dei Cavalieri di Atena che sono fedeli alla loro dea grazie all'amore); tale timore è responsabile del controllo mentale operato su Mei, diventato burattino nelle mani di Tifone. Inoltre se essi nominano Tifone si dice che «gli si squarci la lingua e perdano la parola» (Pallade semplicemente si dissolve), mentre se è Tifone a nominarli si dice che «il sangue gli sgorghi dalle orecchie e impazziscano».

Hanno il loro Santuario nel vulcano Arima[2], in Anatolia. Tale luogo, come l'Etna nel quale erano rinchiusi, è circondato dallo scudo di Flegra, originato da Tifone, che protegge i Giganti dagli intrusi: al suo interno, infatti, chi non possiede un'Adamas vede il proprio cosmo risucchiato e le sue ferite non si rimarginano. I Cavalieri di bronzo riescono a eludere l'effetto di questo scudo bagnando le loro armature con il sangue della dea Atena.

Oltre a Tifone e ad Echidna compaiono altri 7 Giganti nel romanzo: i primi 4 (Agrio, Encelado, Pallade e Toante) compaiono nel primo volume e in originale vengono chiamati semplicemente "Gigas" (Giganti), compaiono nel primo volume e sono fratelli di Tifone. Gli ultimi tre (Ortro, Ladone e Chimera) appaiono nel secondo e sono chiamati "Gigas Shinsiki" (Bestie giganti), e sono figli di Tifone ed Echidna; hanno un aspetto esteriore da Giganti ma sotto la loro armatura celano fattezze da mostri.

Elenco[]

Giganti

Alcuni Giganti: nella colonna a sinistra Orto, Chimera e Ladone. In quella di sinsitra Toante, Agrio e Pallade (fan art di Marco Albiero)

Giganti[]

Bestie giganti[]

Note[]

  1. Traduzione in inglese della parte dell'Hypermyth contente la Giantomachia sul sito Mu's corner
  2. tale nome deriva dal luogo mitologico dove si trovava Echidna, figura mitologica che generò insieme a Tifone diversi mostri mitologici
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